“VITA DI CASA 2.0” è online!

A Villa Sant’Ignazio ci sono tante persone che entrano e tante altre che salutano e terminano la loro permanenza presso la comunità.

Oggi abbiamo voluto fare due chiacchiere con Saleh, un ragazzo che da qualche giorno vive qui e che, fra una corsa e l’altra, ha deciso di dedicarci alcuni minuti.

Come è stato il primo approccio con la comunità?

Prima ero in un altro posto. Prima di venire qui avevo solo delle informazioni e sono venuto su indicazione dei servizi sociali. Ho fatto un colloquio online con una operatrice, poi abbiamo discusso dei vantaggi e degli svantaggi di vivere qui. Io parlavo in inglese e lei comunicava con me con una traduttrice.  Sono venuto qui con poche informazioni ma soggettivamente parlando è positiva l’esperienza per ora.

Che cosa ti aspetti di trovare?

Mi aspetto di trovare … una sistemazione e una indicazione per trovare la strada per un lavoro, se è possibile. E che mi aiutino anche a rinnovare il permesso di soggiorno che scade in dicembre.

È difficile trovare un lavoro?

Sì, è difficile, credo. La prima azienda in cui lavoravo mi ha rinnovato il contratto per due volte ma trovare un nuovo lavoro è molto difficile. Io ho già lavorato e ho tanta esperienza nel mio paese perché, dopo aver finito di studiare ingegneria meccanica, ho iniziato a lavorare subito e ho continuato il mio master in Italia, a Povo. Poi mi sono ammalato e gli ultimi anni sono stati difficili. Ora cerco un lavoro per il mio permesso di soggiorno e cerco anche di imparare l’italiano. Stare qui mi aiuta, perché ci sono tante persone e posso parlare con loro in italiano.

Com’è vivere assieme agli altri?

Personalmente, non sono molto bravo nel fare amicizie ma voglio impegnarmi. Vengo dall’Etiopia e persino nel mio paese non socializzo tanto ma qui sono pronto, sono positivo. Non sono una persona egoista, sono solo riservato ma la compagnia mi piace molto, aiuta ad avere successo anche nella vita.

Isolarsi non è positivo per la salute e per il lavoro.

6 Ottobre 2020