“Coppia in Cammino”
“La coppia in cammino” compie 10 anni! Quando si parte per un viaggio il percorso non inizia in quel momento. Ci si mette in moto prima. A volte molto prima. Con la mente e con il cuore. Rifacendosi ai propri apprendimenti, valori, vissuti esperienziali. Anche per Villa, dentro di noi, siamo partiti prima. Ma quando siamo arrivati, era una splendida mattinata d’ottobre del 2008. C’erano i colori e i profumi dell’autunno. Soprattutto c’era tanta voglia di mettersi in gioco, molte speranze ed un entusiasmo senza limiti.
Ricordando questi 10 anni, tornano alla mente ad uno ad uno i singoli volti e i mille episodi che abbiamo vissuto insieme. Siamo riconoscenti nei confronti di tante persone. Prima di tutto verso P. Livio per la sua incondizionata accoglienza già fin dai primi momenti, la sua fiducia, la sua lungimiranza. Poi nei confronti delle innumerevoli, meravigliose e combattive coppie che hanno creduto e credono a tutt’oggi in questo progetto. Chi è rimasto con noi per un anno, chi per due, chi per tre… a volte fino a sette anni consecutivamente. Sinora tutti hanno partecipato almeno ad un segmento completo del percorso senza scoraggiarsi o ritirarsi. Fantastiche queste coppie!
Quali temi, emozioni, sentimenti ci hanno coinvolti in questi anni? Gioie e dolori, speranze e delusioni, dubbi e certezze, felicità e tristezze, aspettative, progetti, sogni. Naturalmente abbiamo parlato d’Amore e d’Impegno e ne abbiamo percepito l’atmosfera. Avvicinarsi all’evoluzione della vita affettiva è un percorso delicato e complesso. C’è una continuità dello sviluppo emozionale che inizia prima della nascita e prosegue tutta la vita. Carl Gustav Jung sottolineava che “L’incontro di due personalità è come il contatto di due reagenti chimici: se c’è una reazione entrambi si trasformano“.
Una profonda studiosa belga dell’incontro e dell’accoglienza umana, Luce Irigaray, cerca d’illuminare questa realtà a due a volte oscura. È dell’avviso che:”L’identità maschili e femminili corrispondano a due momenti differenti e non a due ruoli, funzioni“. Poi indica la via da seguire precisando che uomo e donna “Devono elaborare un terzo modo mediante le loro relazioni nella differenza, un terzo modo che non appartiene né all’uno né all’altra, ma è generato dai due nel rispetto delle loro differenze“. Quindi sarebbe auspicabile riuscire a cercare assieme e poi a trovare un terreno neutrale. Uno spazio comune e condiviso dove potersi confrontare.
Bruna Pomarolli e Elio Cristofoletti
(LED – Laboratorio di Educazione al Dialogo)
31 Maggio 2018